Mag 17, 2008
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La forza dei sogni di rock’n roll

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“Ho ancora sogni di rock’n roll, ce ne sono una serie nel famoso cassetto, io continuo ad andare avanti cosi, a scrivere canzoni, raccontare altre storie con altre emozioni da provare”. Sono le prime parole di Luciano Ligabue davanti alla folla di studenti che lo attendeva ansiosa al Cineteatro Nanni Loi di Cagliari. Blu jeans, t-shirt verde, un ciondolo al collo e gli inconfondibili capelli fino alle spalle. Sempre uguale nel look da ventenne ma diverso. Come potrebbe non esserlo? “A dir la verità alle volte mi sento un po’ ammuffito, come uno yogurt lasciato aperto da tempo. Ma se gli Stones fanno ancora quello che facevano trent’anni fa, questo mi rinfranca”. Scherza Ligabue, è consapevole di essere mutato nel tempo “per fortuna sono diverso”, ma dentro di sé, malgrado gli anni o forse in virtù di questi, sa di avere ancora la forza di ballare sul mondo, di “riuscire a cambiare le cose in meglio, anche semplicemente un’aria un’atmosfera”, come dice in una sua canzone “ho ancora la forza di non tirarmi indietro, di scegliere la vita masticando ogni metro”.

I maligni dell’una o dell’altra parte dicono “Luciano non è più quello di una volta”, oppure “è sempre lo stesso”, ma effettivamente ascoltando i suoi ultimi brani il cambiamento c’è e si sente, si percepisce soprattutto nel tentativo, che lo stesso Ligabue indica, di voler lasciare delle tracce sulle coscienze: “Buonanotte all’Italia”, rappresenta uno sguardo sull’oggi, sul nostro paese, è un incitamento a dare una sterzata all’andare delle cose “E’ un pezzo chiarissimo, è impossibile essere nati in Italia e non riuscire ad amarla, ma questo costa ad ognuno una fatica immensa – dice – L’Italia ora è un paese stanco, deve trovare ristoro, per poi riuscire ad andare avanti. Con questa canzone non ho voluto descrivere la realtà, è troppo articolata per poter essere raccontata in due o tre minuti, però una canzone può lasciare dei segni, una speranza”.

Come quelli che lascia l’amore in ogni persona che lo incontra. E’ questo il tema dell’inedito “Centro del mondo”. “I grandi della musica, come ad esempio John Lennon, parlano dell’amore come dell’unica forza veramente salvifica del mondo – spiega – Gli effetti che l’amore ha sulle persone permettono alle stesse di vivere un rapporto con l’esterno più rilassato, con meno ostacoli, meno barriere e meno difese, in cui si vedono le cose con un po’ più di bellezza invece che guardarle in realtà incarogniti. Quando vivi questa situazione ti senti centrato, ti senti a posto”.

Un songwriter che non si stanca di scrivere nuovi testi e comporre spartiti, di creare nuove emozioni per chi lo ascolta, malgrado la musica che gira intorno oggi sia diventata troppo veloce “Ormai la musica viene consumata ad una velocità impressionante, viene ascoltata soprattutto attraverso una canzone piuttosto che con il respiro di un album. Questo non permette neanche di avere a disposizione il tempo necessario per fare in modo che l’ascolto metabolizzi la musica e la interiorizzi. Spesso capita di ascoltare un brano cinque minuti e poi passare a tutt’altro, cosi come guardare un film o leggere un libro. Questo è uno dei problemi che affliggono la musica degli ultimi anni e che hanno a che fare con la velocità, si rischia di vedere la superficie e non andare in profondità. Bisogna lasciare alla musica il tempo di emozionare”.

Ligabue in un mondo che corre sempre più rapido, nei suoi concerti vuole rallentare i tempi, per questo ecco un suono più compatto firmato da un nuovo produttore musicale. “Corrado Rustici ha posto come condizione di scegliere lui la sezione ritmica. E quelle reperibili negli Stati Uniti sono indubbiamente le più forti oggi in circolazione. Per me che sono un romantico e ci tengo ai rapporti umani è stata una scelta dura perché ho dovuto lasciare a casa il batterista ed il bassista che di solito mi accompagnano. Ma delegare il suono e la produzione mi consente di dedicarmi al canto e alla scrittura. Intanto mi son reso conto che io cantavo veloce e davo poco spazio a basso e batteria”.

Fonte: www.sardegnaoggi.it

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