Giu 26, 2008
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Rumore, a rischio lo show di Ligabue

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Nuovo ricorso al Tar contro i concerti a San Siro. Alla vigilia del concerto di Bruce Springsteen e a dieci giorni dalla doppietta di Ligabue. Se, per questione di tempi, il Boss è fuori pericolo, nuvole minacciose si addensano sulla testa dei fan del Liga che si esibirà al Meazza il 4 e il 5 luglio. Il Tar, in questo caso, avrebbe tutto il tempo per fissare l'udienza e sospendere la delibera che dà il via libera ai concerti. Rendendo infelici 120mila persone che hanno comprato i biglietti per vedere il rocker di Correggio.

Il copione si ripete. Giusto come un anno fa. Con una parte dei residenti che fanno ricorso al Tar chiedendo di bloccare i concerti. Ma con una differenza fondamentale: quest'anno, per limitare il disturbo ai residenti, Comune e Assomusica hanno realizzato una serie di interventi: dai pannelli antirumore all'istituzione di una ztl durante i concerti. Stavolta tocca agli abitanti sparsi tra via Dessiè, via Tesio, via Harar e via Pinerolo. In tutto 47. Particolare curioso: tra i ricorrenti ci sono anche 5 persone che hanno ritirato i biglietti gratuiti, offerti dal Comune agli abitanti di via Dessiè, per assistere al doppio concerto di Vasco Rossi di poche settimane fa.

Evidentemente non tutti i concerti danno fastidio. I ricorrenti chiedono «l'annullamento previa sospensiva» della delibera che fissa il numero dei concerti e la deroga ai decibel. Lamentano «disagi intollerabili », «problemi di sicurezza», parlano di «scuotimenti e vibrazioni » che costituiscono «un notevole pericolo per l'incolumità stessa degli abitanti». E per finire in bellezza asseriscono che 7 concerti all'anno a San Siro diminuiscono «il valore commerciale delle nostre abitazioni». Nel merito ritengono illegittima la delibera perché doveva essere il sindaco e non la giunta a decidere e che prima di deliberare bisognava acquisire il parere della Asl.

I fan di Ligabue sono già pronti a chiedere la grazia alla Moratti. «Il Comune — attacca l'assessore ai Giovani, Giovanni Terzi — ha il dovere di mitigare il disturbo, ma ha anche il diritto di chiedere ai cittadini un minimo di responsabilità e di non provare a bloccare ogni anno i concerti». E aggiunge: «È come se qualcuno comprasse casa davanti a un'autostrada e poi costituisse un comitato contro l'autostrada. E magari la usasse anche». «Quest'anno— spiega l'organizzatore del concerto di Springsteen, Claudio Trotta — abbiamo adottato una linea improntata a una grande disponibilità verso le istanze di pochi a fronte dei diritti di tanti. Credo sia il momento di sederci tutti intorno a un tavolo e chiederci che Milano vogliamo, dei diritti delle persone. Altrimenti sembra la difesa degli organizzatori e dei cantanti ricchi e avidi contro i poveri abitanti della zona. Non è così».

Fonte: Maurizio Giannattasiowww.lastampa.it

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