Set 20, 2007
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Torna Ligabue con un megatour

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Ligabue canta l'Italia che vorrebbe e torna al suo pubblico, dopo il super concerto dello scorso anno, con un megatour di 14 date a Roma e Milano a fine anno, corroborate dal suo primo vero "best of" in due tempi, che conterrà qualche inedito, alcune delle sue canzoni più famose e altrettanti videoclip.

Il Liga tornerà dal vivo per sette giorni consecutivi (o quasi) a Roma — al Palalottomatica dal 17 al 26 novembre — e altrettanti a Milano dal 12 al 21 dicembre al Datchforum. Uno spettacolo unico e difficilmente ripetibile, assicurano gli organizzatori, che hanno lanciato la sfida — insolita nel suo genere — di sette date in una stessa piazza in cui fare ogni sera il tutto esaurito.

"Si tratta di un'altra idea di spettacolo", ha assicurato oggi Ligabue in un'affollata conferenza stampa, svelando la sua passione per il numero 7, lui che ha 47 anni, le iniziali del nome che sono un sette rovesciato, ha fatto il suo primo concerto nel 1987 e il suo primo stadio nel 1997. "Potevo non fare qualcosa nel 2007?", ha chiesto scherzando buttandosi in questa nuova impresa, in cui –assicura — "occuperemo gli spazi in modo particolare e ci sarà un uso più interattivo dei magaschermi, con un piccolo spettacolo per ogni canzone".

E mentre si prepara ai concerti — i biglietti saranno in vendita da venerdì in tutta Italia a 35 e 50 euro — il rocker di Correggio si prende il tempo per scegliere i quattro inediti, due per il "primo tempo" della sua raccolta che uscirà a novembre e due per il "secondo tempo", la cui uscita è prevista per maggio 2008.

"C'è una canzone a cui tengo molto, che è una dichiarazione d'amore sofferto per questo paese", ha spiegato lui, che sabato scorso ha aderito con un video al V-day lanciato da Beppe Grillo.

"L'ho fatto volentieri perché mi piace l'idea di una proposta di legge popolare che aiuti a venire via dall'impasse di una classe politica arroccata su sé stessa", ha raccontato.

"La gente è scontenta ma rassegnata, ha perso l'idea che il politico è lì perché deve rappresentare i tuoi bisogni e corrispondere la fiducia. E' un procedimento che dobbiamo recuperare. E Beppe, che non le manda a dire, ha raccolto un malcontento che non ha trovato altri portavoce".

Colpa di un vuoto politico o anche di un vuoto culturale? "Personalmente trovo molto difficile scrive canzoni politiche. Francamente non ne sono neanche particolarmente interessato ma soprattutto penso di non esserne capace".

Anche se nella nuova canzone — che spera sarà inserita nell'album — racconta la "voglia di sentirsi felici di vivere in un paese bellissimo ma che finalmente funzioni anche un po'".

"La gente non si fida della classe politica e canto l'orgoglio di vivere in un paese che meriterebbe che la sua bellezza naturale fosse lontanamente avvicinata dalla bellezza rappresentativa di chi la deve portare avanti".

Fonte: www.borsaitaliana.reuters.it

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